giovedì 22 maggio 2014



Cari amici del cambiamento, 

come sapete le erbe e le piante esercitano su di me un grande fascino. Tutto ciò che cresce, evolve, spinto da una scintilla di vita venuta chissà da dove suscita in me sempre dello stupore sincero. 
E così è stato, quando mi sono "imbattuta"(purtroppo solo in maniera letteraria) nella Mandragola (Mandragora L.), pianta erbacea perenne della famiglia delle Solanacee. 

Già il nome evocava in me ancestrali ricordi liceali di studi machiavellici, o comunque mi riconduceva ad un immaginario medievale alquanto oscuro e misterioso. Stregata da queste suggestioni, ho voluto saperne di più seguendo il labile confine che separa realtà e immaginazione, tradizione e leggenda.

Si narra che questa pianta sia nata dall'urina o dallo sperma di un impiccato, ingiustamente condannato; raccoglierla dunque si rivelerebbe un'impresa alquanto pericolosa in quanto le grida e i lamenti strazianti emessi dalla radice potrebbero rendere muti, folli e addirittura condurre alla morte!
Il collegamento tra questa pianta e il mondo dell'occulto deriva dalla particolare conformazione antropomorfa della radice che ricorda appunto un piccolo corpo umano. 
Queste caratteristiche hanno fatto sì che nei secoli a questa pianta venissero attribuite svariati poteri. 
L' amuleto di mandragola poteva attirare ricchezza, piuttosto che fungere da potente afrodisiaco; in molti testi la pianta viene indicata come rimedio efficace contro la sterilità. 
A questo proposito mi viene in mente lo splendido film "Il labirinto del fauno" di Guilermo del Toro, dove troviamo la giovane protagonista alle prese con una inquietante radice di Mandargola, che posizionata sotto il letto della madre e alimentata ogni giorno con una goccia di sangue, ne avrebbe facilitato la gravidanza. 

Ma come si presenta questa misteriosa pianta?In realtà non è tanto appariscente, si sviluppa per un'altezza di circa 5 centimetri e produce fiori violacei o bianchi e frutti simili a bacche…ovviamente tossici!La si trova in molte zone del bacino mediterraneo, anche in Italia, soprattutto in Sicilia. 

Splendide e curiose sono le rappresentazioni che della Mandragola sono state fatte nel corso dei secoli.
Celebre è l'illustrazione tratta dal Tacuinum sanitaris, codice del 1390 circa, in cui si vede come per tradizione veniva estratta la radice, impiegando cioè un cane legato con una corda alla pianta. Con questo metodo l'uomo riusciva a procurarsi la pianta miracolosa senza impazzire o ammutolire a causa dei lamenti della stessa!




Compare ovviamente in molti erbari medievali in cui viene esaltata la sua morfologia "umana". Splendida è l' illustrazione di un erbario medievale tedesco in cui la pianta assume proprio le sembianze di una donna.

Ed è sempre la donna l'essere maggiormente affine a questa pianta straordinaria: tradizionalmente solo una vergine avrebbe potuto estrarne la radice, senza subire i già descritti effetti collaterali…
Vediamo proprio tre donne intente nell'impresa nel dipinto di Robert Bateman, 1870 circa. 


Da queste suggestioni è nata la mia Mandragola, che ho reso attraverso l'intaglio nel cartone: la schiena della figura posta al centro diviene terreno per la crescita di foglie e fiori che si manifestano in maniera potente, ma allo stesso tempo sensuale e femminile, come un segno di frusta o un tatuaggio sulla pelle viva e rosata come un petalo. La mandragola si collega al dolore, alla morte, alla perdita del senno…ma rende immortale e potente chi riesce a portarle su di sé!
Questa è la mia interpretazione del tema; il mondo delle piante continua a darmi degli spunti interessanti…per cui continuate a seguirmi!

venerdì 2 maggio 2014

Cari Amici del Cambiamento, 

oggi vi presento il progetto artistico 'SEMI', già proposto lo scorso anno in due edizioni nelle Marche (Mombaroccio e Gradara PU). Dato il successo,  ho pensato di riproporlo a Cattolica, dal 20 settembre al 12 ottobre 2014, per  cercare di dare il mio contributo al Cambiamento, proprio nella città in cui attualmente vivo!

MI AIUTATE A REALIZZARLO?

CLICCA QUI PER SAPERE COME!
https://www.produzionidalbasso.com/pdb_3680.html



Il progetto artsitico 'SEMI' vuole essere... un Seme, un piccolo germe di vita che si insinua e se trova terreno fertile germoglia producendo frutti inaspettati!
Questo percorso viene restituito attraverso le mie opere pittoriche, realizzate con materiali di recupero, attraverso installazioni e videoinstallazioni all'interno delle quali TERRA e SEMI sono i veri protagonisti, e i bambini gli interlocutori privilegiati, nonché attivi partecipanti della Performance. 

Il ritorno alla Terra è visto come un riappropriarsi delle Radici, ma non solo…tornare alla Terra sarà la nostra salvezza, costituirà la speranza in un futuro realmente diverso dove Uomo, Natura e Dio non saranno più entità separate e sofferenti, ma un tutt'Uno in piena armonia.

Cultura e Istruzione sono i motori del Cambiamento perché attraverso questi canali le persone, e soprattutto i bambini, hanno la possibilità di aprire la propria mente, di conoscere realtà diverse, di sviluppare idee creative e soluzioni alternative all'attuale situazione di collasso del sistema.

Purtroppo però sono anche i primi settori ad essere 'tagliati' in tempi di crisi; dunque, volontari e attivisti devono trovare altre risorse per portare avanti i propri progetti!
Il Comune di Cattolica chiede 40€ al giorno, come 'rimborso spese', per l'utilizzo della splendida Galleria comunale Santa Croce come spazio espositivo. 
Ho già ottenuto un piccolo contributo da parte della BCC di Gradara per la stampa del catalogo e delle locandine, ma non basta!

Se volete darmi una mano anche tu, cliccate sull'IMMAGINE SOTTOSTANTE e verrete trasferiti sulla pagina di Produzioni dal Basso dove troverete tutte le informazioni!

Vi ringrazio!


Vecchi e nuovi saperi da tramandare, sperimentazione e gioco in un nuovo ritorno alla natura! 
Arte e orto... per una mostra che va condivisa e partecipata, coltivata e innaffiata con pazienza e amore


  

venerdì 11 aprile 2014




Cari amici del cambiamento,

con la primavera abbiamo ricominciato le semine... e con esse anche nuovi esperimenti!
Se è vero che l'informazione che diamo può cambiare la realtà (e abbiamo visto grazie alla fisica quantistica quanto ciò sia vero per l'essere umano), perché non provare anche con il mondo vegetale?

E così, dopo le semine di marzo, ho deciso di applicare al semenzaio di aprile il nuovo metodo messo a punto da Marco Fincati, ricercatore e padre dell' RQI (Riequilibrio quantico integrato - www.rqi.me)

In sostanza si tratta di fornire le giuste frequenze ai semi e ai germogli in modo che le piante possano svilupparsi al meglio delle loro potenzialità. 
Quindi niente concimi, né fertilizzanti…niente di esterno, ma solo il ripristino del naturale equilibrio!


Non voglio anticiparvi troppo, anche perché c'è qualcuno che è già molto curioso…e si aggira guardingo tra le piantine cercando di carpire i loro segreti!
E' Lizzy, la lucertolina che da un mese a questa parte, complici le piantine e le buone frequenze, visita quotidianamente il semenzaio sul balcone!
E' proprio lei che vi fa l'occhiolino in mezzo alle foglie di zucchine, riuscite a vederla?

Quello che io e Lizzy stiamo osservando, già nei primi giorni, è una maggiore capacità di ritenzione dell'acqua da parte dei vasetti di terra del semenzaio "informazionato" e una maggiore velocità di germinazione dei semi piantati!
Credo che nelle prossime settimane ne vedremo delle belle!
Continuate a seguirci:)

mercoledì 12 marzo 2014



Cari amici, 
è con i primi accenni di primavera che riprendono le attività del cambiamento!
E quale migliore occasione di una domenica di sole per andare in campagna alla ricerca dei tesori della terra?!Grazie a Susanna Leardini, dell'azienda agricola biologica 'il Montale' di Tavullia (PU), alla saggezza e vasta esperienza di Suor Rosella e all'entusiasmo di un folto gruppetto di appassionati e curiosi il miracolo è avvenuto!
E così abbiamo imparato e toccato con mano (ahi!come pizzica il Cardo mariano) che i nostri campi sono pieni di meraviglie: erbe spontanee preziosissime, in passato ampiamente utilizzate in cucina e come rimedio per proteggere la nostra salute!
Tutti armati di coltellino e sacchetto abbiamo inseguito Suor Rosella che ci ha presentato Scarpigno, Tarassaco, Cicoria selvatica, Aspragine, Cardo Mariano, Piantaggine, Calendula, Melissa…e queste sono solo alcune delle piante di cui ci ha parlato!
Tra una raccolta e l'altra poi è stato bello regalarsi dei momenti in cui lo sguardo poteva vagare nella luce della valle e correre tra gli alberi, per poi perdersi tra il vociare dei bambini e i cinguettii degli uccelli…Com'è facile stare con se stessi nella natura, com'è semplice e diretto relazionarsi con gli altri anche se non ci si è mai incontrati prima!Questo è il miracolo vero della Natura!
Oltre alle erbe abbiamo portato a casa anche delle preziose conoscenze grazie a Suor Rosella e alle sue ricette, alcune delle quali ho subito cercato di mettere in pratica e che voglio condividere affinché anche voi possiate utilizzarle:

-SCIROPPO DI PIANTAGGINE: esercita un'azione calmante per la tosse.
Preparazione: lavare la piantaggine e tagliarla a pezzetti; immergerla in acqua in una pentola e coprirla per circa 2 dita. Se disponibile, aggiungere la scorza di un limone o di un'arancia biologica. Mettere sul fuoco la pentola tenendolo basso per circa 10 minuti senza arrivare ad ebollizione (in questo caso si perderebbero molte delle proprietà dell'erba). Una volta tolta la pentola dal fuoco, lasciare macerare per 12 ore, trascorse le quali il liquido verrà filtrato e verrà aggiunto dello zucchero di canna o del malto. 
Rimettere il tutto su fuoco bassissimo per circa 2 ore e mezzo, senza coperchio e invasare in un barattolo di vetro.


-CORDIALE DI PREZZEMOLO: Lavare e tagliare una decina di gambi di prezzemolo, asciugarli bene e aggiungerli in 1 l di buon vino rosso. Mettere in un tegame il tutto per 5 minuti a fuoco basso e poi lasciare riposare per circa 8 ore con coperchio. Trascorso questo tempo, filtrare e aggiungere malto (circa 2,5 hg) o zucchero grezzo di canna (circa 3 hg). Rimettere il liquido su fuoco basso per 25 minuti e invasare in bottiglie di vetro. 

-CENTRIFUGA DI CARDO MARIANO: azione fortemente disintossicante e rigenerante per il fegato. Se ne consiglia l'assunzione soprattutto in primavera quando l'organismo ha più bisogno di depurarsi. Lavare le foglie e centrifugare. Raccogliere il liquido in un vaso di vetro e aggiungere qualche goccia di limone. Il succo va consumato in tempo breve affinché vengano mantenute tutte le proprietà dell'erba. 

-UNGUENTO DI CALENDULA: Azione lenitiva, ammorbidente, calmante.
Come base per l'unguento utilizzare olio di oliva extravergine e dello strutto (oppure la sola cera d'api); aggiungere foglie e fiori di calendula spezzettati e lasciare il tutto sul fuoco basso per qualche minuto. Spegnere e lasciare macerare per 9 ore con coperchio. Trascorso questo tempo, rimettere sul fuoco basso ber 10 minuti, filtrare il tutto e versarlo in vasetti di vetro. Si possono aggiungere a questa preparazione anche oli essenziali, come la lavanda. 


Curiamoci e rafforziamoci con la Natura!E' tutto già a nostra disposizione, dobbiamo solo aprire gli occhi!


lunedì 24 febbraio 2014



Cari amici, l'invasione verde continua sul balcone!
Nell'appartamento dove abitiamo abbiamo un bel balcone spazioso che quest'anno abbiamo finalmente deciso di riempire di vita!
Dopo aver costruito alcune fioriere recuperando vecchie assi, e reperito vasi di varie dimensioni nel giardino dei miei genitori, mi sono occupata della terra. 
Questa operazione è davvero importante e va curata proprio perché è sul letto di terra che germineranno i nostri semini! Sono andata in campagna con tre secchi: il primo è stato riempito con la terra dell'orto, ormai ricca di lombrichi; il secondo con del compost maturo; il terzo con della sabbia di fiume.
Ho portato i tre secchi sul balcone di casa e ho mescolato le tre parti. La terra del mio orto è argillosa, per cui unendo la sabbia riesco a migliorarla; inoltre l'aggiunta di compost renderà il mio terreno ricco di sostanza organica. 
Bene, siamo pronti per seminare!Oggi è il 24 di febbraio, luna calante, periodo buono per tutto ciò che cresce sottoterra (radici e tuberi) e per ortaggi a foglia che non vogliamo mandare subito a fiore.
Sfruttando le consociazioni tra specie, ho così seminato:

-PRIMA FIORIERA: Ravanello (Arcoiris) ciclo vegetativo: 1mese
                                    Spinacio (da scambio semi) c.v.: 2 mesi

-VASO TONDO:       Bubilli di cipolla bianca
                                    Bietola da coste (Arcoiris) c.v.: 2 mesi 

-SECONDA FIORIERA: Aglio rosa
                                          Lattuga "Meraviglia 4 stagioni" (Arcoiris) c.v.: 2 mesi

Il mio balcone è orientato a sud-est per cui è abbastanza soleggiato; ora che abbiamo messo a nanna i nostri semi non resta che aspettare e proseguire con l'allestimento del balcone!
Alla prossima!



martedì 18 febbraio 2014

martedì 4 febbraio 2014

Semenzaio

 Amici del Cambiamento, continuano i lavori per il miglioramento dell’orto sinergico e per la realizzazione di un orto sul terrazzo che vedrà la luce in primavera!
Visto che a noi non piace la filosofia del “compra e butta”, ci stiamo attrezzando per costruire da noi le strutture di cui abbiamo bisogno!
Ci vengono in aiuto ancora una volta i tanto amati bancali di legno (i cosiddetti pallet!) che con la loro estrema adattabilità si prestano a svariati utilizzi. La priorità è stata data al semenzaio, di cui avremo presto bisogno per seminare in sicurezza i semi di piantine delicate che temono il freddo! 
Fioriere e setaccio per la terra

Abbiamo costruito una cassa con le assi dei bancali e l’abbiamo inclinata in modo che possa risultare ben esposta ai raggi solari; infine abbiamo montato un telaio a mò di coperchio su cui è stato fissato un telo di plastica trasparente.
All’interno del semenzaio utilizzeremo i rotoli di cartone della carta igienica come pratici vasetti in cui seminare le nostre piantine; il cartone infatti è biodegradabile, per cui, quando arriverà il tempo del trapianto, non ci sarà bisogna di rimuoverlo, ma potrà decomporsi nel terreno!
Per il nostro orto sul balcone invece ci stiamo dedicando alla progettazione e alla realizzazione di vasi e contenitori. Anche in questo caso abbiamo riutilizzato vecchie assi di telai di scarto per costruire delle vere e proprie fioriere da balcone! Dopo averle trattate con del semplice impregnante all’acqua, passeremo alla fase più divertente, quella della decorazione! Infine, rivestiremo l’interno con del telo di rafia, in modo che il terreno umido non faccia marcire il legno e procederemo a riempire con il terreno.
Ma qual è il terreno giusto? E che ruolo ha il cosiddetto terriccio?
Il terreno ideale è quello ricco di sostanza organica trasformata in humus! Per questo preleverò un po’ di terra dal mio orto, che in questi mesi si è arricchito di vita e di lombrichi, e la setaccerò per eliminare le porzioni grossolane; se il terreno è argilloso si può aggiungere un po’ di sabbia di fiume. A questa terra unirò del compost in modo da arricchirla di sostanze nutritive e humus. Il terriccio che si trova in commercio è perlopiù costituito da torba: l’estrazione della torba, materiale formatosi in tempi lunghissimi, sta impoverendo interi ecosistemi, per cui il suo utilizzo non è molto sostenibile! 
In sostituzione possiamo ricoprire il nostro terreno con foglie secche o paglia, che oltre a proteggere il terreno contribuiranno ad arricchirlo ulteriormente di sostanza organica!

martedì 28 gennaio 2014

"no fear (drops of love)" 
Cari amici,
sto completando la sezione del blog "Galleria" dove di volta in volta pubblicherò le immagini dei miei dipinti e dei progetti artistici a cui sto lavorando! Per me l'arte è prima di tutto scambio e condivisione e le mie opere nascono proprio dagli incontri, dai "semi di cambiamento" che persone e luoghi lasciano nel mio cuore. 
Cliccando sulla prima immagine si aprirà la slideshow...buona visione e passate parola;) Grazie a tutti del supporto e dell'ispirazione che mi date! 

venerdì 24 gennaio 2014



Carissimi amici,
voglio condividere con voi una bellissima esperienza! Il mondo sconfinato dell'autoproduzione e delle metodologie naturali mi ha portato ad iniziare esperimenti nel campo dei saponi!
Grazie alla mia amica Elisa, la vera esperta, abbiamo scoperto come realizzare un sapone del tutto naturale a base di olio di oliva!Questo sapone si caratterizza per le proprietà emolienti e nutrienti del prezioso olio extravergine di oliva; a questo ingrediente base se ne possono aggiungere altri per conferire particolari proprietà e per personalizzare il nostro sapone nel profumo, nella forma e tessitura e nelle qualità proprie di ciascuna sostanza. 
Elisa ed io abbiamo fatto due esperimenti: sapone all'olio di oliva  arricchito di cresca di avena ed essenza di lavanda naturale e sapone all'olio di oliva con semi di papavero. 
Il primo sapone, grazie alla crusca di avena, può operare uno scrub delicato sulla pelle; l'olio essenziale di lavanda inoltre sprigiona un profumo benefico e penetrante. Il sapone con semi di papavero unisce l'azione esfoliante alla delicatezza dell'olio di oliva; inoltre risulta esteticamente curioso con tutti quei simpatici puntini neri!

Ingredienti:

-300 gr acqua distillata
-64 gr soda caustica
-500 gr olio di oliva

Facoltativi: qualche cuccchiaio di crusca (o semi) e circa 10 ml di olio essenziale

Il sapone ha origine dalla saponificazione degli acidi grassi per mezzo di una base. Si tratta di una reazione chimica esotermica che per la quale dovremo adottare opportune cautele!Quindi E' FONDAMENTALE proteggere occhi, mani, braccia e vie respiratorie PRIMA di iniziare le operazioni!
Per prima cosa, abbiamo preparato gli ingredienti pesandoli con cura; l'olio è stato messo a scaldare in una pentola (mi raccomando niente teflon!) fino a raggiungere la temperatura di 40°.
Intanto, in un altro pentolino appoggiato su di un sottopentola, abbiamo aggiunto la soda caustica versandola nell'acqua distillata e mescolando bene. La soda reagisce subito con l'acqua liberando ioni e sprigionando calore (si possono raggiungere 70°), per cui usiamo particolare attenzione in questa fase!
Facciamo raffreddare la nostra miscela caustica fino ad arrivare a 40°; dopodichè possiamo unirla all'olio riscaldato. Iniziamo a mescolare vigorosamente (meglio se con un minipimer, ma OKKIO AGLI SCHZZI!!!), fino a raggiungere il cosiddetto "punto di nastro". Si tratta di una consistenza abbastanza densa con la quale, tramite gocciolamento, si possa quasi "scrivere" sul fondo della pentola...vedere per credere!Vanno poi unite le sostanze facoltative, mescolandole bene. Per finire abbiamo versato il composto in vaschettine di alluminio (tipo quelle per i budini) sistemate su un vassoio che è stato subito coperto con una coperta di lana. I nostri saponi verranno fatti stagionare ben coperti per 4 settimane; dopodichè l'azione caustica sarà completamente esaurita e si potranno utilizzare in sicurezza!
Ci riaggiorniamo tra un mese per scoprire insieme il risultato di questo primo esperimento!

sabato 11 gennaio 2014


Questa frase, pronunciata da Antonio De Falco al corso di orto sinergico presso la Fattoria dell'Autosufficienza di Bagno di Romagna, si è depositata nel mio cuore e spesso mi torna in mente come un mantra!Come oggi, giornata in cui mi sto preparando all'evento di domani, lo scambio dei semi presso il Castello di Sorrivoli, poco lontano da Cesena!
Sarà un'occasione unica, non solo per i semi che verranno scambiati liberamente, come da sempre avviene in Natura, ma anche e soprattutto per quello che saremo in grado di trasmettere e recepire a livello umano!Ci saranno conferenze, dibattiti su temi fondamentali come la legislazione sui semi; si condivideranno i momenti del pranzo e della merenda per il quale chi vorrà potrà preparare torte e biscotti!Per tutta la giornata i bambini potranno divertirsi ed imparare partecipando a dei laboratori!Insomma sarà una bella giornata proprio per tutti!Oggi pomeriggio preparerò i semi che ho conservato dalle colture di questa estate e domani porterò con me anche il ritratto di Vanana Shiva (grazie Anna!)...che possa essere madrina di questa giornata di libertà!

mercoledì 8 gennaio 2014


Così diceva una vecchia canzone...mi ricordo che da bambina mi piaceva molto perchè mi dava il senso di cose che crescono, di causa ed effetto e mi stupivo ogni volta del fatto che tutto appariva magicamente collegato come in un progetto perfetto!Ora è ancora possibile fare crescere un albero da un seme?
Ignorante in materia, ma curiosa di scoprire come opera la natura, ho chiesto un pò in giro...quello degli alberi da frutto è uno degli argomenti più spinosi, ancora di più del tema delle piante da orto!
Alberi nanizzati, innestati, franchi, potatura sì, potatura no...le questioni sono complesse e le teorie molto varie!Una cosa tra tutte mi ha colpito però e su questa strada ho deciso di condurre l'esperimento!
L'albero è un essere molto affascinante, tanto più se pensiamo al fatto che ciò che vediamo in superficie corrisponde a ciò che si sviluppa nel sottosuolo...
Ai rami che compongono la chioma aerea, corrispondono sottoterra le radici...come in uno specchio magico che riflette ciò che non riusciamo a vedere!
La radice principale dell'albero è il fittone; io la immagino come un pilastro....il vero Pilastro della Terra!Il fittone si sviluppa in verticale, con un andamento diritto ed è l'ancoraggio principale della pianta; secerne un essudato acido in grado di intaccare perfino la roccia!Meraviglioso è notare quanta forza e voglia di vivere abbiano gli alberi!
Ovviamente il fittone corrisponde al tronco della pianta che vediamo in superficie; dunque com'è possibile che gli alberelli che acquistiamo in vivaio, alti anche 1 metro, stiano dentro un vaso profondo poche decine di centimetri?Semplice!Il fittone di questi alberi se ne sta arrotolato come un gomitolo di filo e quando andremo a trapiantare il nostro alberello...beh, sicuramente faticherà a tornare alla conformazione originaria!Con buona probabilità la nostra pianta non godrà di una salute di ferro, ma come un paziente cagionevole, avrà bisogno di cure continue e di supporto...insomma non sarà autosufficiente, come invece l'albero dovrebbe essere in natura!
Dopo aver riflettuto su questa strana storia, ho deciso di tentare un esperimento appreso dai miei maestri di orto sinergico (che ringrazio infinitamente!). Ho preso un nocciolo di pesca tra quelli arrivatimi da uno scambio di semi per corrispondenza, e l'ho piantato all'interno di una bottiglia di plastica contenente vari strati di materiale. 
Il fondo della bottiglia è stato precedentemente tagliato, così come la sommità, e chiuso con della rete abbastanza fitta; ho iniziato a riempire il fondo con della argilla espansa, su cui successivamente ho aggiunto un mix di terra dell'orto setacciata e compost. In questo bel lettuccio ho messo a nanna il mio nocciolo; ho appeso la bottiglia a nord e lì rimarrà intonsa per tutto l'inverno. 
A primavera esporrò la bottiglia a sud, in modo che possa ricevere sole e calore e comincerò ad innaffiare. Terrò d'occhio il fondo della mia bottiglia fino a che, se tutto andrà bene, il fittone arriverà alla rete!A quel punto occorrerà trapiantare il nostro giovane e vigoroso alberello ed il gioco è fatto!
Ci aggiorniamo in primavera!

giovedì 2 gennaio 2014

L'anima del mondo, l'unità che permea tutte le cose, la natura vivente in tutte le sue innumerevoli manifestazioni!A questo si riferiva il concetto platonico di anima mundi ed è proprio a tale unità che stiamo ritornando: Uomo, Natura, Dio non sono più elementi distinti ma vengono finalmente percepiti come manifestazioni della medesima Anima universale!
A questo mi sono ispirata nell'ultima opera; l'immagine di bambini che giocano su una spiaggia al tramonto contiene tutti e tre questi elementi...quindi unità e tripartizione!Non c'è conflitto o contraddizione se riusciamo a mettere a tacere la mente, abituata ad analizzare, discriminare, separare...sentiamo invece con il cuore e troveremo l'Uno dentro tutte le cose!
Buon anno a tutti cari amici!