giovedì 22 maggio 2014



Cari amici del cambiamento, 

come sapete le erbe e le piante esercitano su di me un grande fascino. Tutto ciò che cresce, evolve, spinto da una scintilla di vita venuta chissà da dove suscita in me sempre dello stupore sincero. 
E così è stato, quando mi sono "imbattuta"(purtroppo solo in maniera letteraria) nella Mandragola (Mandragora L.), pianta erbacea perenne della famiglia delle Solanacee. 

Già il nome evocava in me ancestrali ricordi liceali di studi machiavellici, o comunque mi riconduceva ad un immaginario medievale alquanto oscuro e misterioso. Stregata da queste suggestioni, ho voluto saperne di più seguendo il labile confine che separa realtà e immaginazione, tradizione e leggenda.

Si narra che questa pianta sia nata dall'urina o dallo sperma di un impiccato, ingiustamente condannato; raccoglierla dunque si rivelerebbe un'impresa alquanto pericolosa in quanto le grida e i lamenti strazianti emessi dalla radice potrebbero rendere muti, folli e addirittura condurre alla morte!
Il collegamento tra questa pianta e il mondo dell'occulto deriva dalla particolare conformazione antropomorfa della radice che ricorda appunto un piccolo corpo umano. 
Queste caratteristiche hanno fatto sì che nei secoli a questa pianta venissero attribuite svariati poteri. 
L' amuleto di mandragola poteva attirare ricchezza, piuttosto che fungere da potente afrodisiaco; in molti testi la pianta viene indicata come rimedio efficace contro la sterilità. 
A questo proposito mi viene in mente lo splendido film "Il labirinto del fauno" di Guilermo del Toro, dove troviamo la giovane protagonista alle prese con una inquietante radice di Mandargola, che posizionata sotto il letto della madre e alimentata ogni giorno con una goccia di sangue, ne avrebbe facilitato la gravidanza. 

Ma come si presenta questa misteriosa pianta?In realtà non è tanto appariscente, si sviluppa per un'altezza di circa 5 centimetri e produce fiori violacei o bianchi e frutti simili a bacche…ovviamente tossici!La si trova in molte zone del bacino mediterraneo, anche in Italia, soprattutto in Sicilia. 

Splendide e curiose sono le rappresentazioni che della Mandragola sono state fatte nel corso dei secoli.
Celebre è l'illustrazione tratta dal Tacuinum sanitaris, codice del 1390 circa, in cui si vede come per tradizione veniva estratta la radice, impiegando cioè un cane legato con una corda alla pianta. Con questo metodo l'uomo riusciva a procurarsi la pianta miracolosa senza impazzire o ammutolire a causa dei lamenti della stessa!




Compare ovviamente in molti erbari medievali in cui viene esaltata la sua morfologia "umana". Splendida è l' illustrazione di un erbario medievale tedesco in cui la pianta assume proprio le sembianze di una donna.

Ed è sempre la donna l'essere maggiormente affine a questa pianta straordinaria: tradizionalmente solo una vergine avrebbe potuto estrarne la radice, senza subire i già descritti effetti collaterali…
Vediamo proprio tre donne intente nell'impresa nel dipinto di Robert Bateman, 1870 circa. 


Da queste suggestioni è nata la mia Mandragola, che ho reso attraverso l'intaglio nel cartone: la schiena della figura posta al centro diviene terreno per la crescita di foglie e fiori che si manifestano in maniera potente, ma allo stesso tempo sensuale e femminile, come un segno di frusta o un tatuaggio sulla pelle viva e rosata come un petalo. La mandragola si collega al dolore, alla morte, alla perdita del senno…ma rende immortale e potente chi riesce a portarle su di sé!
Questa è la mia interpretazione del tema; il mondo delle piante continua a darmi degli spunti interessanti…per cui continuate a seguirmi!

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